Hiroshima mon amour, 1994
new wave/dark/rock
Line-up:
Carlo Furii - voce/tastiere Marcello Malatesta – basso/tastiere/voce Massimo Di Gaetano - chitarra Livio Rapini – batteria |
mk#2 (anni ’00)
Carlo Furii - voce/tastiere/chitarra Domenico Capriotti - basso Massimo Di Gaetano - chitarra Livio Rapini – batteria |
mk#1 (anni ’90)
Carlo Furii – voce/chitarra
Antonio Campanella – basso
Vincenzo Marchetti - tastiere
Pierluigi Di Sciascio - tastiere
Pino Nolli - batteria
Carlo Furii – voce/chitarra
Antonio Campanella – basso
Vincenzo Marchetti - tastiere
Pierluigi Di Sciascio - tastiere
Pino Nolli - batteria
Discografia:
-Anno Zero – cd album, Ideasuoni, 1999
-Dedicata – cd album, Ghost Records, 2000
-Cambio 1995-2001 (antologia), cd album, Revenge Records, 2004
-Embryo Tour 2005 (live), cd album, Danze Moderne, 2008
-Quinta stagione – cd album, Danze Moderne, 2011
-Australasia – cd album, Danze Moderne, 2015
-Ogni singolo movimento (antologia) – cd album, Danze Moderne, 2015
-Anno Zero – cd album, Ideasuoni, 1999
-Dedicata – cd album, Ghost Records, 2000
-Cambio 1995-2001 (antologia), cd album, Revenge Records, 2004
-Embryo Tour 2005 (live), cd album, Danze Moderne, 2008
-Quinta stagione – cd album, Danze Moderne, 2011
-Australasia – cd album, Danze Moderne, 2015
-Ogni singolo movimento (antologia) – cd album, Danze Moderne, 2015
Bio:
“La migliore new wave in giro” (RockStar, ottobre 2008)
Gli Hiroshima Mon Amour sono indicati da più parti come una delle più importanti new wave band italiane degli ultimi 20 anni, tra le poche ad aver saputo raccogliere l’eredità di gruppi storici come Diaframma, Neon, Moda e Viridanse. Nati nel 1994, in piena epoca “grunge”, hanno sfidato la critica proponendo uno stile dato già per spacciato, sia nelle sue forme più “classiche” (“Dedicata”, 2000) che ammodernato da soluzioni musicali meno scontate (“Australasia”, 2015).
Gli Hiroshima Mon Amour nascono da un’idea del cantante/chitarrista Carlo Furii, che, sul finire del 1994, mette in piedi la prima formazione storica insieme ad Antonio Campanella (basso) e Vincenzo Marchetti (tastiere). Anacronistici per vocazione, puntano decisi al recupero dell’originale suono new wave del decennio precedente. Dopo due fortunati demo-tapes ed un mini cd omonimo, uscito in allegato alla fanzine gotica Petali Viola di Como, pubblicano il primo album “Anno Zero” (1999), new wave chitarristica che riscuote subito un inaspettato successo di pubblico e di critica. Segue “Dedicata” (2000), che abbandona certe ruvidità del primo disco a favore di sonorità più algide, grazie al massiccio utilizzo delle tastiere. L’album viene ricordato anche per l’interpretazione di un classico della new wave italiana di tutti i tempi: Siberia dei Diaframma. Segue un drastico cambio di formazione che vedrà il solo Carlo Furii come unico superstite della formazione storica. Nel 2002 viene ufficializzata la nuova line-up con un giro di concerti chiamato Raw Tour, nel 2004 ci sarà la pubblicazione dell’antologia di inediti “Cambio 1995-2001” ed un nuovo giro di concerti che si protrarrà per tutto il 2005 (Embryo Tour).
Conclusosi bruscamente l’Embryo Tour a causa di alcune tensioni sorte tra i musicisti, ci sarà lo sfaldamento della compagine e la decisione di ritirarsi dalle scene live. Un nuovo album, cui il gruppo stava lavorando, verrà ultimato grazie all’intervento in studio di alcuni turnisti e vedrà la luce solo nel 2011 con il titolo di “Quinta stagione”. Nel 2014, in occasione del ventennale, gli Hiroshima Mon Amour si rimettono insieme e, con l’aiuto nel nuovo arrivato Marcello Malatesta, realizzano un nuovo album dal titolo “Australasia” (2015), che verrà da subito giudicato dalla critica come una delle migliori incisioni del gruppo. A fine 2015 viene dato alle stampe un album-antologia dal titolo “Ogni singolo movimento”, che raccoglie materiale non più reperibile, inciso tra il 2004 e il 2014, a chiudere degnamente venti anni di storia.
“La migliore new wave in giro” (RockStar, ottobre 2008)
Gli Hiroshima Mon Amour sono indicati da più parti come una delle più importanti new wave band italiane degli ultimi 20 anni, tra le poche ad aver saputo raccogliere l’eredità di gruppi storici come Diaframma, Neon, Moda e Viridanse. Nati nel 1994, in piena epoca “grunge”, hanno sfidato la critica proponendo uno stile dato già per spacciato, sia nelle sue forme più “classiche” (“Dedicata”, 2000) che ammodernato da soluzioni musicali meno scontate (“Australasia”, 2015).
Gli Hiroshima Mon Amour nascono da un’idea del cantante/chitarrista Carlo Furii, che, sul finire del 1994, mette in piedi la prima formazione storica insieme ad Antonio Campanella (basso) e Vincenzo Marchetti (tastiere). Anacronistici per vocazione, puntano decisi al recupero dell’originale suono new wave del decennio precedente. Dopo due fortunati demo-tapes ed un mini cd omonimo, uscito in allegato alla fanzine gotica Petali Viola di Como, pubblicano il primo album “Anno Zero” (1999), new wave chitarristica che riscuote subito un inaspettato successo di pubblico e di critica. Segue “Dedicata” (2000), che abbandona certe ruvidità del primo disco a favore di sonorità più algide, grazie al massiccio utilizzo delle tastiere. L’album viene ricordato anche per l’interpretazione di un classico della new wave italiana di tutti i tempi: Siberia dei Diaframma. Segue un drastico cambio di formazione che vedrà il solo Carlo Furii come unico superstite della formazione storica. Nel 2002 viene ufficializzata la nuova line-up con un giro di concerti chiamato Raw Tour, nel 2004 ci sarà la pubblicazione dell’antologia di inediti “Cambio 1995-2001” ed un nuovo giro di concerti che si protrarrà per tutto il 2005 (Embryo Tour).
Conclusosi bruscamente l’Embryo Tour a causa di alcune tensioni sorte tra i musicisti, ci sarà lo sfaldamento della compagine e la decisione di ritirarsi dalle scene live. Un nuovo album, cui il gruppo stava lavorando, verrà ultimato grazie all’intervento in studio di alcuni turnisti e vedrà la luce solo nel 2011 con il titolo di “Quinta stagione”. Nel 2014, in occasione del ventennale, gli Hiroshima Mon Amour si rimettono insieme e, con l’aiuto nel nuovo arrivato Marcello Malatesta, realizzano un nuovo album dal titolo “Australasia” (2015), che verrà da subito giudicato dalla critica come una delle migliori incisioni del gruppo. A fine 2015 viene dato alle stampe un album-antologia dal titolo “Ogni singolo movimento”, che raccoglie materiale non più reperibile, inciso tra il 2004 e il 2014, a chiudere degnamente venti anni di storia.