Nuovo disco per The Incredulous Eyes, teniamo d'occhio la provincia che suona rock! ------------------------------------------------------------------------------------------------------ Conosco Danilo e Claudio Di Nicola da una quindicina di anni. Il primo cantante-chitarrisa, il secondo batterista. Ho seguito la loro evoluzione musicale sin dalle prime bordate psyco-noise dei Bebe Rebozo, assestate negli anni 90 dai due fratelli assieme al bassista Francesco Polcini. Un percorso che proprio in queste settimane sta ufficializzando un ulteriore approdo, di quelli da non far passare inosservati. Un'altra delle tante produzioni locali di qualità che farebbero bella figura in contesti di settore sia a livello nazionale che internazionale, ma che purtroppo rischia di perdersi nell'odierno media-world (non quello degli elettrodomestici & company, però). Ce ne sono diverse di queste realtà nella provincia di Teramo e l'uscita di "Here's the tempo" degli Incredulous Eyes non fa altro che confermare la bontà della proposta musicale indipendente teramana. Ecco perchè ho fatto due chiacchiere con Danilo e Claudio. E perchè gli ho chiesto di parlarci del nuovo disco (il secondo per questa band) e del loro progetto musicale: "The incredulous eyes è nato nel 2003 come collaborazione artistico-musicale-compositiva tra me e Giustino Di Gregorio – attacca il cantante-chitarrista Danilo - poi abbiamo coinvolto anche Claudio per le ritmiche. Dopo l'uscita del primo disco è nata la necessità di portare dal vivo il disco e così anche la necessità di creare una band. Ci abbiamo messo un pò per organizzarci, poi Andrea Stazi si è offerto di suonare il basso per un concerto e dal 2011 siamo diventati una band. Il nostro amico Andrea è un "musicista" abbastanza poliedrico e si è adattato benissimo all'uso del basso a fini artistici e ora anche compositivi". Da questa positiva unione d'intenti sono nate appunto due produzioni differenti per impostazione e atmosfere. Un esordio omonimo del 2009, più "pacato" e acustico a fronte della seconda prova, più "movimentata" ed elettrica: "Il primo progetto – prosegue Danilo - era nato dal desiderio di comporre dei brani molto vicini a un'inquadratura cinematografica. E' stata una ricerca compositiva che spingeva l'ascoltatore al piacere di suoni acustici e asciutti ma, allo stesso tempo, io mi sentivo un pò ristretto nelle sonorità di Bebe Rebozo, non volevo che il gruppo finisse ma desideravo anche realizzare qualcosa di diverso. Giustino è stato fondamentale per creare questo nuovo percorso sia dal punto di vista compositivo che umano, è stata una bella avventura che ha dato molto sia a me che a Claudio. "Here's the tempo" è nato a metà strada tra la composizione molto personale e intimista che era presente nel precedente progetto e la spontaneità di creare i brani da suoni e idee del nuovo trio".
E parliamone allora di "Here's the tempo", anticipato in rete dall'uscita del video "The Fisherman", realizzato proprio da Giustino Di Gregorio: "Il titolo – si aggiunge anche Claudio alla conversazione - nasce da un aneddoto su Miles Davis che sarebbe troppo lungo da raccontare qui, ma è stato lo spunto per riassumere due punti importanti del concetto del disco: il primo che riguarda i testi, tutti incentrati sul tempo della vita umana nelle sue varie sfaccettature, amore, morte, ecc.; il secondo aspetto è quello personale dei componenti del progetto, ovvero The Incredulous Eyes può offrirvi questa musica in questa fase della vita dei suoi componenti. Il consiglio che do a chi si vuole avvicinare all'ascolto del disco è di rilassarsi, credo sia una mezz'ora di godibile di rock elettrico, c'è qualche asperità ma è facilmente superabile". Scorrendo i credits dell'album si leggono nomi familiari per chi segue la scena rock teramana in senso più ampio, da Giustino Di Gregorio appunto, a Marco Sigismondi, da Marianna D'amario a Daniela Di Curzio: "Giustino si è defilato dalla composizione – rispondono i fratelli Di Nicola - ma ci è stato vicino consigliandoci e realizzando un bellissimo video per "The Fisherman"; non finiremo mai di ringraziarlo. Marco Sigismondi è un pilastro, oltre ad essere un amico, del punk hardcore abruzzese. E' tornato con i Digos Goat alla grande e ci ha offerto la sua etichetta, Furtcore records, per editare il nuovo disco nella sua forma fisica; per noi un onore. Marianna è la bravissima cantante dei Moveonout. Non appena l'ho sentita con il suo gruppo ho avuto subito l'idea di farle cantare un pezzo del disco. Volevo che "Here's the Tempo" avesse degli ospiti e lei ha interpretato alla grande "Cold Muddy Waters". Anche per questo abbiamo voluto un pianoforte in "Blinding Reaction" e nel finale del disco. Daniela, che poi è la moglie di Andrea, è stata fenomenale". C'è di che incuriosirsi, insomma. Io l'ho fatto. Ho ascoltato il disco, ho sentito The Incredulous Eyes suonare dal vivo, e proseguo così nell'arricchire la mia memoria di immagini e suoni vivi, validi e valorosi. Ho archiviato il tutto nel file "Di Nicola brothers", vicino alla cartella Bebe Rebozo, più volte citati nelle righe precedenti. Ora, per chi non ha trascorso quegli anni '90, in cui Teramo produsse cose egregie nel panorama indie italiano, questo curioso nome dirà poco. Varrebbe la pena provare a raccontare quell'urgenza sbilenca di esprimersi su un palco, quel sound fatto di fumetti e rumore, quel sentirsi con la testa a New York City e le scarpe sotto il Gran Sasso. Non è questo il momento. Si divagherebbe troppo. Sono curioso però di capire cosa resta del progetto Bebe Rebozo, aldilà dei chiari richiami sonori del disco, nell'attuale storia musicale di Claudio e Danilo Di Nicola: "Bebe Rebozo è un'esperienza che non si cancella facilmente – chiudono i due - e sicuramente nel disco qualcosa si sente, però è l'approccio alle canzoni e al suono che è diverso. Dal punto di vista live poi con Bebe stravolgevamo l'ascoltatore mentre con Incredulous cerchiamo di avvolgerlo e coinvolgerlo maggiormente. Bebe Rebozo si sente nel disco, nascosto tra le pieghe di alcune ritmiche come in alcune mie escursioni vocali urlate. E' stata una scelta consapevole e ragionata, non istintiva. Bebe Rebozo mi è servito per deviare il disco da una piatta riproposizione della forma canzone e spingere l'ascoltatore ad un piccolo sforzo in più. Ma la direzione non sarà certo quella in futuro, vogliamo esplorare altre possibilità di questa nuova formazione". E in attesa che il viaggio riprenda, e i presupposti lo prevedono interessante, io mi vado a risentire "Here's the tempo". La chiacchierata finisce qui. Un consiglio per chiudere. Incuriosirsi! Sempre, a maggior ragione in questo caso. Supportare The Incredulous Eyes e magari acquistare il loro cd. Come fare? Se vi trovate in zona, fate un salto alla libreria Ubik di Roseto (via Adriatica, 30) oppure inviate una mail a [email protected], oppure ancora buttate un occhio (indredulo) sulla pagina facebook della band. (Paolo Marini)
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